Il recente rapporto pubblicato dal Centro Studi di Confindustria, intitolato “Unveiling Italy’s Economic Potential”, è stato presentato con successo alle principali agenzie di rating internazionali a Francoforte e Londra. Il documento propone un’analisi dettagliata e basata su dati statistici, supportata da grafici e tabelle, volta a evidenziare i punti di forza dell’economia italiana e i progressi compiuti negli ultimi anni, nonostante le sfide poste dalla pandemia e dalla crisi geopolitica globale.
Tra gli indicatori più rilevanti emerge la crescita del 44% degli investimenti esteri nel periodo 2015–2023, un incremento del 45% delle esportazioni, e una crescita media annua del PIL pari all’1% tra il 2018 e il 2023. Gli investimenti produttivi sono aumentati del 17,8% dal 2019 al 2024, mentre il tasso di attività è salito di 3,7 punti percentuali e il tasso di occupazione di 5,4 punti percentuali.
Il sistema imprenditoriale italiano ha inoltre registrato un rafforzamento patrimoniale: tra il 2007 e il 2022, il capitale delle aziende è cresciuto del 12,7%, accompagnato da una riduzione del 6,3% del debito bancario. Sul fronte ambientale, l’Italia si distingue per avere tra le emissioni pro capite di CO₂ più basse del G20, pari a soli 0,12 kg.
Un ulteriore elemento degno di nota è la gestione prudente del debito pubblico: nonostante la pandemia e le tensioni internazionali, l’aumento è stato contenuto a soli 1,2 punti percentuali, evidenziando una maggiore solidità e sostenibilità dei conti pubblici rispetto a molti altri Paesi avanzati.
Attraverso questo studio, Confindustria delinea un quadro incoraggiante per il sistema produttivo italiano, sottolineando il ruolo chiave delle imprese nel favorire la competitività, attrarre investimenti esteri e stimolare la ricerca e l’innovazione.
Per maggiori approfondimenti, si rimanda ai seguenti collegamenti:
RTT aumenta in aprile, parte bene il 2° trimestre | Confindustria